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"Ultimo" - Pianeti (Recensione)

  • Andrea Fiorni
  • 9 nov 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

"Ultimo" - Pianeti (Recensione)

A cura di Andrea Fiorini


Circa un mese fa è stato pubblicato “Pianeti” il disco d’esordio, di Niccolò Moriconi, in arte. Ultimo un giovane artista romano della scena Hip Hop Italiana. Niccolò si è fatto spazio nel mercato discografico dopo aver vinto nel 2016 il contest per artisti emergenti promosso dalla Honiro. Fino a quando non è uscito il disco, non avevo mai avuto il piacere di ascoltare una sua canzone. Parlo di piacere, non a caso perché le sue canzoni sono davvero fantastiche.

Premesso che scrivo recensioni solo da qualche anno, è da molto tempo che ascolto artisti e dischi e difficilmente sbaglio a riconoscere la validità di un artista o la qualità della sua musica. In questo mondo si deve essere in qualche modo presuntuosi altrimenti i propri giudizi verranno involontariamente condizionati dal parere altrui o dalle logiche in questo caso di mercato. Con Ultimo ho scoperto un gran artista, capace di scrivere canzoni liricamente ricercate e musicalmente ben strutturate. Nella maggior parte dei brani del disco si sente la presenza costante di un piano, fedele compagno di viaggio dell'artista romano che da piccolo si è avvicinato al mondo della musica grazie a questo strumento. In "Pianeti", troviamo 14 brani capaci di conquistare sia coloro che amano il pop che coloro che amano il rap. Il cd apre con "Chiave",la sua canzone d'esordio, la canzone che ha concretizzato parte dei suoi sogni; Si prosegue con “ il capolavoro”, unico brano arrangiato in collaborazione con un altro artista, ascoltando questa traccia è possibile percepire la nostalgia che Niccolò ha impresso in questi versi, una nostalgia di un qualcuno che non può più essere ora che accanto non ha più la persona che lo faceva sentire tale. Alla terza traccia troviamo "Pianeti" il singolo estratto da questo disco nonchè il titolo di questo progetto discografico. In questo brano ancora più che in altri è possibile toccare con mano una delle peculiarità principali di questo artista, l'essere un sognatore. Come spiegato da lui più volte, questo mondo gli sta stretto e non vuole perdere la minima occasione per evadere usando la propria fantasia, così da riuscire come nel caso di questa canzone a trasformare un semplice sasso in un pianeta. In pezzi come “Mille universi” si può sentire una certa somiglianza con un altro artista della scena rap Italiana Nesli. Procedendo con l'ascolto ci imbattiamo in "Giusy" un pezzo elettro acustico manifesto della fragilità femminile.

Il disco chiude con "Stasera", canzone dalla quale è appena stato pubblicato l'ultimo video, questa è anche la canzone più intima del disco nella quale Nicolò parla di come vorrebbe che fosse la persona che vuole accanto.

Il pezzo che più mi ha conquistato è sicuramente “Ovunque tu sia”, mi ha colpito il grido di speranza e richiesta cantato nel ritornello " portami via, dove il mondo è un'idea...dove ancora sei mia", in questi versi riaffiora il sentimento che tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo provato, quello del dolore di una storia finita.

Non sono un veggente e non ho la sfera di cristallo per poter predire la carriera di questo artista, però so con certezza che vale la pena ascoltare il suo disco d'esordio, perché lo ritengo uno dei progetti discografici migliori del 2017.


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