Life, non oltrepassare il limite – recensione
- Leonardo Bergonzoni
- 31 mar 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Life, non oltrepassare il limite – recensione
A cura di Leonardo Bergonzoni

Siamo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e un lungo e studiatissimo piano sequenza all'interno della navicella ci espone in modo semplice e conciso chi sono e cosa fanno i personaggi facenti parti dell'equipaggio.
Sono tutti scienziati: ci sono un giapponese, un inglese, una russa e tre americani, sembra in effetti l'inizio di una barzelletta, ma quello che sta per succedere è tutt'altro che divertente. Vediamo perché.
La Stazione è in orbita attorno alla terra per un motivo: intercettare una sonda che trasporta materiale proveniente da Marte e l'intento riesce senza problemi, il materiale viene prelevato e gli scienziati iniziano a studiarlo verificando che effettivamente esiste vita marziana.
Una piccola cellula infatti messa nelle condizioni adatte inizia a muoversi, ciò ovviamente crea scalpore anche sulla terra e viene dato un simpaticissimo nome alla creaturina senza però considerare che da li a poco diventerà un essere assetato di sangue che oltre ad uccidere tutto quello che incontra si porterà per sempre dietro quel nome. Calvin.
Il cast del film è stellare (quale termine più adatto per una storia ambientata nello spazio), tra gli altri troviamo Jake Gyllenhaal, Ryan Reynolds e Rebecca Ferguson. Il regista, Daniel Espinosa, si vede che è capace di fare il suo lavoro e di gestire cast di alto livello.
Il resto: trama, storia e sviluppo della vicenda, per non parlare del finale, lasciano molto a desiderare. E' un film che ha la forte capacità di intrattenere ma che non da nient'altro allo spettatore.
Se si vuole trovare una nota positiva nella trama bisogna aggrapparsi al fatto che niente di quello che accade da un certo momento in avanti è troppo scontato. Mi spiego meglio. Nel costante giochino che molti di noi fanno al cinema, cioè quello di cercare di indovinare nella nostra testa cosa accadrà nella scena successiva è capitato che qualcosa non andasse come mi immaginavo.
Nel complesso quindi si tratta di un film piacevole per chi ama il genere della suspance, ma io avrei sfruttato una regia e un cast di questo tipo per una storia che trattasse temi un po' più importanti con ben altri significati.
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