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La (lunga e poco seria) notte degli Oscar

  • Leonardo Bergonzoni
  • 24 feb 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

La (lunga e poco seria) notte degli Oscar

Tra poco, precisamente nella notte (per noi italiani) tra domenica 26 e lunedì 27 febbraio, andrà in onda uno degli spettacoli più seguiti e chiacchierati al mondo. No, non sto parlando del mio spuntino di mezzanotte ma bensì della tanto attesa notte degli Oscar.


Quella serata in cui chi è interessato, o finto tale, si imbottisce di caffè e si piazza delle mollette tra la palpebra e il sopracciglio per cercare di stare sveglio almeno fino alla prima premiazione, e regolarmente accadrà che:


-per i primi 40 minuti in cui il presentatore, quest'anno Jimmy Kimmel, parla, tu dormi e sogni di vincere un Oscar per ogni categoria e sul palco ringrazi sempre la mamma che ti ha fatto nascere finché il pubblico si ribella e Denzel Washington, che tu stimi tanto, ti lancia un pomodoro in faccia (chissà dove l'ha preso poi, il pomodoro)


-ti svegli di soprassalto alle parole “and the Oscar goes to...” per scoprire che siamo ancora alla categoria “miglior montaggio sonoro” e fai per riaddormentarti ma poi pensi che affrontare Denzel e i suoi pomodori sia più faticoso che stare svegli


-le categorie si susseguono, tu guardi con fare interrogativo tutti quelli che salgono a ritirare l'Oscar fino alla categoria “miglior documentario” in cui tra i nomi riconosci “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, ed è allora che inizi a tifare come un ultras in curva svegliando tutto il vicinato


- per ogni categoria, quando sono elencate le nomination, fai un pronostico personale valutando il candidato a seconda che tu abbia visto il film o meno o, se non ne conosci nessuno, puntando su quello con la faccia più simpatica -al ritiro dei premi rimani basito dalla banalità di ogni discorso e ti stupisci del fatto che comunque nessuno ringrazi la mamma per averlo fatto nascere


-arrivi a fatica al momento delle categorie più importanti e stai per riaddormentarti poi inquadrano Denzel e gli occhi ti si spalancano


-al momento dell'assegnazione dell'Oscar per il miglior attore protagonista ti accorgi che quest'anno Dicaprio non partecipa e nascondi silenziosamente le bandierine e la maglietta con su scritto “Leo's 1 st Oscar” e “Vai Leo!”


-verso la fine sei più sveglio di quello che pensavi, i caffè che hai bevuto e le mollette aiutano, e inizi a fare il tifo per i film o gli attori dei film che hai visto e che reputi migliori, vieni regolarmente smentito ogni singolo premio e stai per rivalutare la tua conoscenza di cinema ma poi, un po' indignato, ti convinci che siano i giudici dell'Academy Awards (che poi sono gli Oscars) a saperne meno di te


-finita la cerimonia vai in camera sorridendo, pensando che finalmente dormirai e mentre ti dirigi verso il letto ti fai la lista mentale dei film che hanno vinto e che vorrai andare a vedere, ma appena chiudi gli occhi suona la sveglia, ti alzi che sei sul divano e Jimmy Kimmel è lì che presenta il primo ospite della serata. Vorresti piangere ma sei anche sollevato perché forse adesso hai qualche chance in più di indovinare qualche film vincente.

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