Spike Minoda aka Shinizle aka Mike
- Ilaria Scattarregia
- 11 feb 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Spike Minoda aka Shinizle aka Mike
A cura di Ilaria Scattarregia

Oggi è il compleanno di un artista veramente speciale per me – quale fan accanita dei Linkin Park – un artista dalle mille sfaccettature: cantante, rapper, compositore, autore, polistrumentista – giusto perché lo sappiate suona chitarra, basso, batteria, pianoforte e sintetizzatore - produttore discografico, pittore e regista.
L’11 febbraio 1977 è nato nei sobborghi di Agoura Hills a Los Angeles, California, Michael Kenji Shinoda – per noi solo Mike – da madre di origini inglesi e tedesche e da padre giapponese; questa ultima discendenza è importantissima per lui, e si sente molto legato alla cultura nipponica.
Già da piccolo la madre lo ha incoraggiato a prendere lezioni di pianoforte classico, ma verso i tredici anni ha deciso di spostarsi su altri generi tra cui jazz, blues e hip-hop. Da adolescente ha frequentato la Agoura High School dove ha conosciuto Brad Delson e Rob Bourdon, successivi fondatori dei Linkin Park – insomma quella scuola pullulava di bella gente.
Dopo il diploma si è iscritto alla Art Center College of Design di Pasadena – indovinate chi ha incontrato qui? Joe Hahn! Altro membro della band! - per studiare arti grafiche e illustrazione, in cui si è poi laureato.
Nel 1996 con Brad e Rob ha creato gli Xero, a cui si sono aggiunti Joe, Phoenix (Dave Farrell) e per ultimissimo Chester e sono diventati prima gli Hybrid Theory, e infine definitivamente i Linkin Park.
Il ruolo di Mike nella band non si limita a quello di cantante e rapper, si occupa anche degli aspetti particolarmente tecnici e di mixaggio della registrazione.
Nel 2004 ha avviato un altro progetto musicale, ovvero i Fort Minor, dalle sfumature prettamente hip-hop. Sia con i Linkin Park , con cui ha vinto un Grammy per “Crawling” e uno per “Numb/Encore”, che con Fort Minor ha riscontrato un enorme successo. Personalmente, invece, nel 2006 gli è stato assegnato un Award of Excellence dal Japanese American National Museum, ha ricevuto un Honorary Doctorate Of Human Letters dalla Art Center College of Design nel 2009 e la East West Players gli ha consegnato un Visionary Award nel 2010 – che dire, togliamoci il cappello e facciamo un inchino a questo ragazzo.
Mike va di pari passo con la musica e con l’arte, impegnandosi in entrambe e non lasciando indietro mai nessuna delle due. Ha tenuto e tiene tuttora numerose mostre di suoi dipinti e illustrazioni, inoltre disegna e idea gli artworks e il merchandise della band, alcune scenografie per i concerti e a volte inventa nuovi design e fantasie per alcune marche, per esempio la DC Shoes. Come se non bastasse con Brad gestisce l’etichetta discografica Machine Shop Records, concessagli dalla Warner Music Group in seguito alle vendite stellari della band, e tramite Music For Relief si dedica perfino alla beneficenza.
Dal 2003 è sposato con Anna Hillinger, che ha cambiato il cognome in Shinoda – anche io avrei voluto sfoggiare il suo peculiare cognome – e hanno due figli. Magari Mike Shinoda non è un nome che tutti riconoscono subito, a quelli che di solito non ascoltano i Linkin devi dirgli «Hai presente “In The End”? Ecco, quello che rappa» e tutti partono con un «Aah! È lui!» e solo dopo si rendono conto di chi sia. Mike ha una parte rilevante nella band, ma anche nel mondo della musica generale e tutti dovrebbero riconoscerlo.
Mentre attendiamo l’uscita del nuovo album dei LP, tutti i membri della band stanno spargendo indizi sui social proprio riguardanti le tracce dei disco – probabilmente per tenere buoni noi fans.
Non perdetevi il prossimo appuntamento con Mike e compagni il 17 giugno 2017 all’I-Days Festival, a Milano, per un super concerto!!
Auguriamo all’incredibile Mike Shinoda un felicissimo compleanno!
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