Green Day - Revolution Radio Tour
- Andrea Fiorini
- 24 gen 2017
- Tempo di lettura: 3 min

Green Day - Revolution Radio Tour
A cura di Andrea Fiorini
Il 10 Gennaio i Green Day sono sbarcati in Italia per iniziare la leg europea del Revolution Tour.
Da sempre la band californiana è legata al nostro paese, non a caso quest’anno suoneranno in Italia per quattro serate in questo mese e altre due questa estate.
Ho avuto occasione di vederli nella terza data sold out del loro tour all’Unipol Arena di Bologna.
A differenza dell’ultima volta che han suonato sotto le Due Torri, i ragazzi stanno promuovendo un solo album in cui credono veramente e non tre, poco apprezzati da loro e da una buona parte di pubblico, pertanto l’attesa e la curiosità di vedere e di ascoltare cosa hanno in serbo per noi è molto alta.
Il concerto è iniziato puntuale alle 20:30 e quello che in un primo momento poteva sembrare un palco spoglio e semplice si è trasformato sotto le note di "Know your enemy" in uno spettacolo di luci e di effetti pirotecnici.
E' seguito il primo singolo del nuovo disco "Bang bang", sappiate che se ascoltandolo sul cd era uno dei pezzi da voi preferiti live è ancora meglio!
Con alle spalle le fiamme i Green day hanno presentato “Revolution radio” il pezzo che da il titolo al nuovo progetto. Su Billie e co., si potrà dire di tutto ma una cosa è sicura, musicalmente sono una certezza come sono una certezza i pezzi che li hanno fatti entrare nella Hall of Fame, canzoni come “Holiday” e “Boulevard of broken dreams” saranno sempre cantate all'unisono come questa sera.
Nella la parte centrale della serata la band ha suonato alcuni pezzi dei loro esordi come la splendida “Christie Road” o “She”. E’ stato sicuramente uno dei momenti più empatici della serata, perché pur facendo parte del nuovo disco “Still Breathing”, sembra uno dei loro pezzi storici.
Durante ogni nota Billie Joe Armstrong mette in mostra tutte le sue doti che lo caratterizzano per essere uno dei migliori frontman in circolazione; più volte infatti il palazzetto ha rimbombato con cori da stadio incitati da lui dimostrando che ha il pubblico in pugno.
Tra le tracce del nuovo disco quella migliore è senz'altro “Still Breathing”, non perché è il singolo più radiofonico dell’album ma perché è la canzone più personale che abbia scritto Armstrong ed il pezzo dove tutti noi , chi più e chi meno, si può rispecchiare. Quando i Green day hanno suonato il terzo singolo, il palazzetto ha cantato e urlato ogni parola di questa canzone con tutta quella forza che serve, come dice la canzone, per rialzarsi dopo tristi eventi.
E’ stato sicuramente uno dei momenti più empatici della serata, perché pur facendo parte del nuovo disco, “Still Breathing”, sembra uno dei loro pezzi storici.
Nel primo bis il palazzetto è diventato una bolgia intonando “American Idiot” e la epica “Jesus Of Suburbia” che con il passare degli anni diventa sempre più bella.
A chiudere il concerto c’è stato un secondo bis completamente acustico con Armostrong che ha suonato la nuova “Ordinary World” che dal vivo suona meglio rispetto al disco e per finire l’immortale “Good Ridance (Time of your life)”.
Dopo quasi tre ore i Green day sono scesi dal palco e ci hanno lasciato come sempre con tante immagini ed emozioni che non andranno più via dalla nostra testa, perché un loro concerto non è un semplice evento dove una band suona le sue canzoni, ma è un’esperienza che ti segna, sono 3 ore dove vivi libero, senza schemi, ridendo, urlando e pogando senza pensare al domani ma solo al presente.
Musicalmente sono perfetti e come ha detto Billie prima di intonare “Still Breathing” : SIAMO ANCORA VIVI e aggiungerei più in forma di prima.
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